Non fare errori grammaticali, potresti arrecare dolore fisico: è tutto vero

Le zoppicature grammaticali non fanno male soltanto alla lingua: provocano proprio un dolore fisico, lo dice la scienza.

Le sgrammaticature nuocciono gravemente alla salute? Qualcosa di simile. Mai capitato di sentire una fitta dolorosa nel momento esatto in cui alle orecchie – o agli occhi – giunge l’eco dell’ennesimo congiuntivo strapazzato? Non certo una possibilità remota in Italia dove, secondo un’indagine di qualche tempo fa, almeno sette connazionali su dieci fanno errori grammaticali.

Perché gli errori grammaticali arrecano dolore fisico
Fare errori grammaticali arreca un vero e proprio dolore fisico – newsicily.it

Tra apostrofi mancanti e congiuntivi zoppicanti a volte c’è da mettersi le mani tra i capelli. Ma anche sul cuore, visto quanto hanno scoperto i ricercatori dell’università di Birmingham, nel Regno Unito. Insomma, se proprio non potete soffrire gli strafalcioni grammaticali e vi fa male non solo ascoltarli ma anche leggerli, un motivo c’è.

Se ne sono accorti proprio gli esperti britannici indagando la relazione tra un errore grammaticale e la variabilità della frequenza cardiaca (HRV), che misura l’intervallo tra un battito cardiaco e quello successivo. Ecco cos’hanno scoperto gli esperti e perché fare errori grammaticali, oltre che arrecare fastidio, può rivelarsi addirittura dannoso per la salute.

Errori grammaticali, ecco perché arrecano anche un dolore fisico

Quando siamo calmi la frequenza cardiaca procede secondo un andamento molto regolare. Ben diverso invece quando ci vengono propinati più o meno a tradimento degli errori di grammatica. Il team di ricerca di Birmingham ha condotto un esperimento reclutando 41 persone di madrelingua inglese tra i 18 e i 44 anni, con la più svariata formazione scolastica  e culturale.

Errori grammatica provocano dolore fisico
Riprendere in mano il manuale di grammatica può evitare dolori al nostro interlocutore… – newsicily.it

Successivamente gli scienziati hanno fatto ascoltare ai partecipanti 40 audio di discorsi su argomenti di interesse generale. Metà dei discorsi – pronunciati da voci maschili e femminili, con diversi accenti – conteneva degli errori di grammatica. Un vero strazio per le orecchie. Ma anche per il cuore, hanno scoperto i ricercatori. Monitorando l’attività cardiovascolare dei malcapitati ascoltatori, gli studiosi hanno infatti registrato una forte reazione del sistema autonomo nervoso, deputato alla regolazione del battito cardiaco, alle sgrammaticature ascoltate. 

In sostanza, un piccolo colpo al cuore. Succedeva che la variabilità cardiaca diminuiva significativamente quando i partecipanti all’esperimento erano esposti alle “papere” grammaticali. E non solo: maggiore era il numero di svarioni, tanto più irregolare diventava il battito cardiaco, indice di più elevati livelli di stress.

Come comportarsi dunque quando tira brutta aria per la grammatica? Le strade sembrerebbero essere due: la prima è quella di ignorare bellamente la svista grammaticale, la seconda prevede invece di indossare i panni del “grammar nazi” e far garbatamente notare la storpiatura. Probabile che l’interlocutore, sentendosi punto sul vivo, non gradisca particolarmente la correzione. Ma è facile anche che nel corso della prossima chiacchierata vi risparmi un po’ di sofferenza.

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