Tre tradizioni siciliane antichissime oggi dimenticate: le conosci tutte anche tu? Sono pazzesche

Sapevi che in Sicilia c’erano tre tradizioni davvero curiose e interessanti cadute ormai in disuso? Ecco quali sono.

Tramandare ciò che accadeva in passato è l’unico modo per mantenere vivi i ricordi di ciò che ormai non accade più, così da non dimenticare le proprie origini.

Tre tradizioni dimenticate
Ecco tre tradizioni antichissime della Sicilia – newsicily.it

Ricordare le tradizioni infatti permette di riscoprire da dove si arriva e ciò che i propri antenati vivevano nella quotidianità. Nella maggior parte dei casi quando si ripensa alle tradizioni passate si sorride leggermente, visto che alcune di esse al giorno d’oggi ovviamente suonano in modo diverso. In particolare per quanto riguarda la Sicilia, ci sono tre tradizioni nello specifico molto interessanti e che sono in grado di destare curiosità e interesse anche ai giorni nostri e che sarebbe bello poter continuare a ricordare e rievocare.

3 tradizioni siciliane davvero antiche: ecco quelle più particolari

A cunzata ro liettu: questa tradizione siciliana è ancora parecchio seguita e prevede che, un paio di giorni prima del matrimonio di una persona, i suoi amici e parenti vadano a casa degli sposi e che due o quattro ragazze nubili vadano nella stanza da letto dei futuri coniugi e preparino il letto per il giorno dei matrimoni, mentre le donne della famiglia, come mamma, zie, cugina e suocere stanno a guardare. In tutto ciò è di fondamentale importanza che gli sposi non possano né entrare né vedere la stanza fino a dopo essersi sposati

Tre tradizioni siciliane
Conoscevi queste tradizioni legate al matrimonio? – newsicily.it

La fuitina: un tempo Il parere dei familiari era tenuto maggiormente in considerazione rispetto ai giorni nostri e accadeva che molte famiglie non fossero d’accordo con una relazione, ma in modo tale da poter realizzare il desiderio di avere la propria famiglia alcune coppie compivano un gesto un po’ azzardato, ossia la fuitina. Significava in pratica scappare con la persona che si amava, in modo tale da poter rimanere sempre insieme e non dover stare alle regole della società
La proposta di matrimonio: nelle classi popolari e contadine la nuora decideva la sposa del proprio figlio, spesso anche a sua insaputa, e vi erano diverse fasi che andavano rispettate, visto che non si poteva semplicemente andare dalla ragazza e chiederle di sposare il figlio. Infatti lo si faceva tramite una domanda indiretta in cui la nuora chiedeva alla ragazza “ho un pettine di nove punti, mi servirebbe un pettine di sedici”. Se lei avesse risposto positivamente significava che era libera e ben disposta ad accettare un matrimonio

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