Pensione anticipata con legge Dini a 64 anni, ancora possibile: sono in molti a non saperlo e non presentano domanda

Molte persone, pur avendo i requisiti necessari, non vanno in pensione prima perché non conoscono una misura importante.

C’è un modo per andare in pensione a soli 64 anni e con pochi contributi. Si tratta di un misura poco utilizzata perché quasi nessuno la conosce.

Pensione a 64 anni
C’è un modo per andare in pensione a 64 anni- (Newsicily.it)

Ad oggi, in Italia, per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario avere 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Non solo. Fino alla fine del 2023 sarà necessario soddisfare anche un altro requisito: l’importo dell’assegno previdenziale maturato deve essere pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale che, quest’anno, corrisponde a 503,27 euro.

Il Governo Meloni, con la legge di Bilancio 2024, ha eliminato questo requisito e dal 2024 sarà sufficiente aver maturato una pensione pari all’importo dell’Assegno sociale. Tuttavia molti lavoratori non lo sanno ma potrebbero andare in pensione sempre con 20 anni di contributi ma ad appena 64 anni anziché attendere fino ai 67. C’è una misura che in pochi conoscono che permette di accedere alla pensione con tre anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero.

Ecco come andare in pensione a 64 anni

È attualmente in vigore una misura che permette di andare in pensione a soli 64 anni anziché a 67 e con solo 20 anni di contributi. Vediamo di quale misura si tratta e chi può fruirne.

Requisiti per andare in pensione a 64 anni
Ecco chi può andare in pensione a 64 anni- (Newsicily.it)

La pensione contributiva prevede la possibilità di andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi. Tuttavia possono percorrere questa strada solo i cosiddetti “lavoratori contributivi puri”, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1996 e non prima, cioè dopo l’entrata in vigore della legge Dini.

La legge Dini ha stabilito un cambio nel modo di calcolare l’importo della pensione. Fino al 1995 gli assegni previdenziali venivano calcolati con il sistema di calcolo retributivo che teneva in considerazione la media degli stipendi che un lavoratore aveva ricevuto negli ultimi anni di carriera. Dal 1996 in avanti, invece, le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo. In pratica l’insieme dei contributi versati viene moltiplicato per un coefficiente di trasformazione che aumenta con l’aumentare dell’età a cui una persona lascia il lavoro.

Chi non ha contributi versati prima del 1996 è un contributo puro e può andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi. Ma ad una condizione. L’importo della pensione maturata deve raggiungere una soglia minima. Fino al 31 dicembre 2023 la pensione deve essere pari almeno a 2,8 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. 

Dal 2024 la soglia minima da raggiungere sarà almeno 3 volte l’importo del trattamento  minimo oppure 2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 volte per le donne con due o più figli.  Questo tipo di pensione anticipata prevede un tetto massimo: finché una persona non avrà compiuto 67 anni, il suo assegno previdenziale mensile non potrà superare di 5 volte l’importo del trattamento minimo.

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