Panettoni del supermercato, é vero che quelli di marca sono più buoni? Facciamo i nomi, ecco i migliori

Panettoni di marca contro il resto: sveliamo i segreti nascosti dietro le etichette. Scopriamo insieme se la fama dei giganti del supermercato regge il confronto e quali sono i veri campioni del gusto natalizio.

Il panettone, è il dolce natalizio per eccellenza che delizia i palati di tutto il mondo. Ma dietro il suo allure festoso si cela un intricato labirinto di segreti, marchi e sapori che spesso sfuggono all’occhio distratto del consumatore. Che cosa si nasconde dietro l’etichetta di un panettone di marca?

Alla scoperta delle vere eccellenze tra panettoni e pandori
Panettoni in confronto: tra giganti di marca e proposte gourmet, chi vince la gara del gusto? – (Newsicily.it)

E quali storie avvincenti ci riserva la geografia dei “secondi marchi”? Un viaggio tra gli ingredienti, i trucchi di mercato e i veri vincitori del podio gastronomico natalizio. È davvero tutto oro quello che luccica in questo regno dolciario?

I panettoni migliori al minor costo

Iniziamo dal “gioco dei prezzi”, un trucco sottile che spesso sfugge all’occhio del consumatore. Maina e Bauli, giganti nel campo, ci deliziano con panettoni e pandori che oscillano tra i 5 e i 6 euro. Tuttavia, dietro a questi marchi si cela un mondo di varianti, un secondo marchio che, sebbene meno prestigioso sulla carta, cela un prodotto altrettanto delizioso a un costo inferiore.

Un viaggio tra Coop, Esselunga, Unes, Iper, Bennet e Crai rivela la vera natura dei panettoni in realtà prodotti da Maina, mentre Paluani si trasforma anche in un marchio Conad, e Motta e Bauli creano magicamente per Lidl. Il Vecchio Forno si destreggia tra gli scaffali di Aldi e Penny Market, mentre Vergani si trasforma in Terre d’Italia e Sapori & Dintorni, distribuiti con eleganza da Carrefour e Conad. Il trucco sta nel saper riconoscere l’artista dietro il sipario dei marchi.

Panettone: scopri i marchi nascosti che sorpassano le etichette
Gambero Rosso giudica: i punteggi shock dei panettoni commerciali. Chi sbalordisce e chi delude? – (Newsicily.it)

Ma il viaggio non finisce qui. Nel vasto mercato globalizzato, gli ingredienti che compongono il pandoro e il panettone spesso varcano i confini italiani. La farina arriva da terre americane, canadesi e francesi, l’uvetta viaggia dalla Grecia all’Australia, mentre il burro si concede il lusso di provenire da Francia, Belgio, Irlanda o Scandinavia. Le uova e lo zucchero, orgogliosamente italiani, resistono all’invasione straniera. Tuttavia, la qualità italiana si fa strada attraverso rigidi controlli lungo la filiera.

Il prezzo finale, nasconde la realtà di un costo di produzione medio tra i 3 e i 4 euro. Un segreto svelato che fa riflettere sul reale vantaggio economico di optare per i grandi marchi di distribuzione.

Il verdetto severo di Gambero Rosso getta un’ombra sulle luminose confezioni natalizie. Motta, Bauli, Melegatti, Tre Marie, Paluani e Maina si sottopongono al giudizio rigoroso dei critici, ottenendo punteggi che potrebbero far storcere il naso: una degustazione alla cieca che rivela che i giganti commerciali non incantano. La critica ai criteri di giudizio fa eco, mentre i panettoni artigianali, nonostante il prezzo più elevato, si alzano a un altro livello.

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