Insegnare dai 22 anni e senza laurea: adesso è facile, ecco come si fa

Al giorno d’oggi la ricerca del posto stabile e sicuro è qualcosa di più che mai concreto. Insegnare, garantisce tutto ciò.

Oggi più che mai, l’ambizione di moltissimi giovani e non solo è quello di lavorare per lo Stato attraverso uno dei suoi contesti spesso più che mai controversi, la scuola. La complessità del tutto, spesso nasce dalla difficoltà nel comprendere specifiche operazioni da mettere in atto per far crescere il punteggio che poi può o meno consentire l’ingresso in graduatoria da posizione in qualche modo “privilegiata”

Possibilità di lavoro
Insegnare senza laurea – (Newsicily.it)

Spesso, però, cosi come anticipato, non si conosco alla perfezione quelle che sono le effettive operazioni da compiere per provare a entrare nel mondo dell’insegnamento. In molti casi, non si hanno nozioni, informazioni chiare anche in merito a specifici diplomi che consentirebbero l’insegnamento senza avere bisogno di aver effettuato altri percorsi formativi, come ad esempio quello universitario.

Insegnare dai 22 anni e senza laurea: tutte le informazioni utili

L’informazione principale che in questi giorni veicola nel contesto scuola e anche fuori, per quanti, insomma, sognano di entrare in questo specifico ambito professionale, comunica la possibilità di accesso all’insegnamento anche a 22 anni senza avere completato alcun percorso di laurea. Il tutto senza aver alcun titolo, per cosi dire, in quanto a posizione in graduatoria, e senza aver effettuato alcun concorso.

Tutto nasce da un elemento a disposizione del potenziale insegnante, la Mad (Messa a disposizione). In merito a tale tema è intervenuta Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, per chiarire al meglio la situazione specifica che riguarda da vicino la possibilità di scavalcare graduatorie ed entrare in scuola con la semplice Mad. Spiegando che le convocazioni avvengono prima per messa a disposizione quando tutte le graduatorie per un motivo o per un altro risultano esaurite.

“Prima vengono quelle d’istituto, poi quelle delle scuole vicine, poi quelle provinciali, e infine si procede per messa a disposizione (Mad)”, spiega Barbacci. Con la Mad ci si può candidare sia per il ruolo di insegnante che per il ruolo di personale Ata. I dirigenti, dall’altra parte puntualizzano che in un certo senso bisogna pur mandare qualcuno a fare lezione e quindi si attinge anche da altre liste. 

Il problema però, in effetti esiste ed è concreto. I bandi scuola di quest’anno sarebbero dovuti servire per coprire circa 55mila cattedre. Al momento, però, gli assunti sono soltanto 31mila. Parliamo del 56% dei posti coperti, in sintesi.

Come lavorare come nelle scuole
La messa a disposizione – (Newsicily.it)

Per quel che riguarda, per esempio la scuola secondaria è stata dichiarata una disponibilità di ben 26mila e passa cattedre. Di queste solo 13mila circa risultano oggi coperte. I sindacati battono su questo tema e chiedono maggiori garanzie anche in merito ai necessari ingressi. I candidati, più o meno qualificati, nel frattempo attendono.

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