Hai un ‘cervello da popcorn’? Ecco i sintomi e perché è pericoloso

Il nostro cervello ha una funzione essenziale che va preservata sana, e avere un cervello da “popcorn” può creare diversi rischi. 

Il cervello riveste un’importanza fondamentale all’interno del nostro corpo, al punto da regolare il sistema nervoso centrale.

Cervello da popcorn, cosa significa
Cervello da popcorn, cosa significa e qual è il rischio – newsicily.it

Si può paragonare il cervello a un sistema di controllo, tant’è che esso regola i pensieri, la memoria, il linguaggio, coordina i movimenti dei nostri arti, e il funzionamento dei vari organi che fanno parte del nostro corpo. Il cervello monitora anche respiro e battito cardiaco. È dunque importantissimo prendersene cura e fare in modo che funzioni a dovere.

C’è una particolare condizione del cervello, che è importante conoscere per migliorarla e soprattutto per evitare di incorrere in rischi che potrebbero comprometterne le buone performance. Un cervello che sa gestire le varie situazioni, rapido, smart, è un cervello che non è “contaminato” da certi aspetti che possono portarlo, come dire, a distrarsi in modo eccessivo, tanto da avere ripercussioni nella produttività.

Cervello da popcorn: scopri cos’è e perché rappresenta un rischio

Può succedere, che a volte si abbiano delle reazioni di stress perché oberati dal ritmo senza fine dei media digitali. A volte, ci si rende conto che il cervello non riesce a concentrarsi sulle cose a dovere.

cervello, cosa vuol dire quando è a popcorn
Cervello, i rischi quando è a popcorn – newsicily.it

In questi casi, gli esperti inquadrano questa condizione come l’avere un “cervello da popcorn”. Ma cosa vuol dire, in dettaglio? In sostanza, si tratta della tendenza ad avere una concentrazione frammentata, ossia, come si suol dire, che tende a saltare di palo in frasca. Ergo, un’attenzione a mò di chicco di mais, di popcorn. Uno studio spiega che il 62,3% della popolazione globale ha un account social, e l’uso medio quotidiano che ne fa è di 2 ore e 23 minuti, come dicono i dati dello scorso marzo.

Scorrere eccessivamente e navigare tra i nuovi post online, avvisi, pubblicità ecc., porta a un piccolo rilascio di dopamina. In sostanza, con il trascorrere del tempo, l’incessante richiesta di attenzione e il passaggio troppo rapido da un compito all’altro, portano il soggetto a una condizione di irrequietezza mentale. In pratica, il cervello fatica a restare concentrato su un solo compito a lungo.

In pratica, l’attenzione diminuisce significativamente. È dunque un rischio avere un cervello da popcorn, perché a lungo andare potrebbe creare problemi nell’interagire con gli altri, nell’essere pazienti. E ancora, potrebbe inficiare la produttività, e si rischia che crescano ansia e l’esaurire le energie. Gli esperti consigliano di limitare l’uso dei dispositivi tecnologici in certi orari, godersi dei periodi di disintossicazione digitale. Il cervello necessita di rigenerarsi, di star bene.

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