Liberarsi dai debiti è possibile, ma quando si può usare la compensazione? Attenzione a questi dettagli

Quando si accumulano debiti iniziano i problemi, ma se ne può uscire grazie alla compensazione. Ecco di che cosa si tratta. 

Quando si contraggono dei debiti, non è solo una questione di come assolvere il dovuto, ma anche psicologica, soprattutto se non si ha modo di saldarlo in tempi brevi.

Come funziona la compensazione dei debiti
Se vuoi liberarti dai debiti puoi ricorrere alla compensazione – newsicily.it

Nella vita, infatti, possono capitare moltissimi imprevisti, e il più grave è certamente la perdita del lavoro. Se si perde l’impiego, infatti, si finisce in un tunnel perché ci sarà un periodo che può essere breve o lungo – dipende dalla posizione che si cerca – in cui non si lavorerà e quindi si resterà a corto di denaro. È ovvio che una situazione debitoria logora non poco il debitore e che in questo periodo si cercherà di correre ai ripari.

Ci sono vari modi per saldare un debito (dipende da che tipo e con chi lo si contrae), e uno di questi è la compensazione. Per potersi liberare dei debiti con questo metodo, ovviamente, tutto va contestualizzato. Ci sono dei casi in cui, infatti, è possibile applicare la compensazione e altri in cui questo non si può fare.

Compensazione dei debiti: cos’è e chi può usufruirne

Si parla di “compensazione”, come suggerisce il diritto civile, quando due soggetti hanno obblighi l’uno verso l’altro, e in questo caso occorre l’estinzione dei due debiti «per le quantità corrispondenti».

Come funziona la compensazione dei debiti
La compensazione può essere legale, giudiziale o volontaria: cosa cambia tra le tre – newsicily.it

Un esempio concreto è questo: immaginiamo che Marco debba 700 euro a Francesco, e Francesco debba a Marco 500 euro. In questo caso, la cosa si può risolvere più facilmente con Marco che dà 200 euro a Francesco, in modo che i due obblighi si estinguano col metodo della compensazione. Esistono tre tipi di compensazione, ossia legale, giudiziale e volontaria.

Se i debiti sono omogenei, liquidi, esigibili o certi, si potrà applicare una compensazione legale. Se invece uno dei crediti non è liquido ma può essere liquidato facilmente, ci si troverà di fronte a compensazione giudiziale. La compensazione volontaria, prevede, invece, un accordo tra i due soggetti, totalmente libero.

Non si possono compensare crediti per la restituzione di cose tolte al proprietario ingiustamente, né quelli per restituire cose depositate o date in comodato. Idem per i crediti impignorabili e quelli per cui il debitore ha rinunciato alla compensazione. Esiste anche una compensazione fiscale, e per questa bisogna seguire gli adempimenti previsti dall’Agenzia delle Entrate.

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