Assegno divorzile o assegno di mantenimento: quali sono le differenze tra i due

Si sente spesso parlare di assegno divorzile e assegno di mantenimento, è bene però sapere che non sono sinonimi. Questi devono essere corrisposti solo se si verificano alcune condizioni.

Decidere di chiudere un matrimonio non è mai semplice, proprio per questo spesso si tende a tergiversare prima di fare la scelta definitiva, soprattutto se si hanno dei bambini e si teme che possano soffrire. In realtà, se da tempo i litigi sono quotidiani prendere strade diverse è la mossa migliore, ben sapendo quanto possa fare male ai figli fingere che vada tutto bene.

Assegno divorzile e assegno di mantenimento definizione
Arrivare alla separazione per una coppia non è mai semplice – (Newsicily.it)

Riuscire a trovare un accordo prima dell’udienza in Tribunale non è però mai semplice. Anzi, quello preso inizialmente può essere modificato fino a quando non ci si troverà davanti al giudice, tenendo così chi ha deciso di lasciarsi con il fiato sospeso fino all’ultimo. Chi viene lasciato, invece, potrebbe essere in cerca di rivalsa sul piano economico, proprio per questo è bene non farsi trovare impreparati in merito a due voci importanti, quelle relative ad assegno divorzile e assegno di mantenimento.

Assegno divorzile e assegno di mantenimento: la differenza

Chi non ha mai affrontato una separazione potrebbe non sapere bene come funzioni la procedura, proprio per questo è bene affidarsi a un avvocato di fiducia, che può dare consigli su come gestire la situazione al meglio, specialmente se si ha a che fare con un coniuge che fatica a essere diplomatico. I rapporti tra le parti, almeno sul piano economico, non terminano al momento della separazione, nella maggior parte dei casi è necessario garantire all’altro/a una quota mensile.

In Tribunale quando viene pronunciata la sentenza di divorzio viene stabilita l’entità dell’assegno divorzile, che viene versata ogni mese dal coniuge economicamente più forte all’altro, qualora non abbia i mezzi adeguati a vivere. Questo obbligo viene meno solo se si dovessero verificare alcune condizioni, ovvero morte o fallimento economico dell’obbligato o nuove nozze da parte del beneficiario. È proprio per questo che in alcuni casi si instaura una nuova relazione, ma si decide di non spostarsi in modo tale da non perdere quel diritto.

Assegno divorzile e assegno di mantenimento definizione
È compito del giudice stabilire entità dell’assegno in fase di separazione – (Newsicily.it)

In seguito alla pronuncia di separazione viene invece stabilito l’assegno di mantenimento, previsto perché a livello costituzionale è stato stabilito un obbligo solidaristico tra coniugi, che non viene meno nemmeno se si decide di chiudere il matrimonio. Anche in questo caso è compito del giudice stabilire l’importo.

Non solo assegno mensile

Stabilire l’importo di assegno divorzile e assegno di mantenimento, come detto, spetta al giudice, che dovrà prendere in considerazione determinate condizioni. In caso di separazione può essere sufficiente l’accordo stabilito tra i coniugi e sancito dall’udienza, raramente il Tribunale va a verificare se ci siano le condizioni economiche per poterlo rispettare. Nella maggior parte dei casi l’importo viene versato con cadenza mensile, ma se le parti sono concordi si può valutare anche una frequenza differente (il Tribunale deve dare parere favorevole).

In alcuni casi si può decidere di versare la cifra mensile dovuta anche in modalità diversa rispetto ad assegno o bonifico. È possibile ad esempio trasferire da uno all’altro beni di particolare valore (ad esempio stabilire il passaggio di proprietà di un immobile) oppure sul mantenimento in forma specifica. Alcuni mariti, ad esempio, si prendono carico di mutuo o affitto (almeno di parte della cifra) per sollevare la moglie da parte della spesa). Un ragionamento simile può riguardare anche altri ambiti, quali utenze di casa, spese condominiali o dell’auto.

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