Nell’articolo precedente è stato descritto il Parlamento, l’organo che esercita il potere legislativo, specificando le funzioni svolte dai suoi membri; adesso ci occuperemo del procedimento attraverso il quale tali membri vengono eletti, e cioè: il sistema elettorale.
Il sistema elettorale: cosa è e a cosa serve
Per sistema elettorale si intende l’insieme delle regole, che si adottano in una democrazia rappresentativa, per trasformare le preferenze o voti espressi dagli elettori, durante le elezioni, in seggi da assegnare all’interno del Parlamento o più in generale di un’assemblea legislativa.
La legge Elettorale
Il Sistema Elettorale di uno Stato è regolamentato dalla legge elettorale, che può essere approvata come legge ordinaria oppure come legge costituzionale.
L’approvazione del sistema elettorale tramite un’apposita legge ordinaria espone al rischio di continui cambiamenti in vicinanza delle elezioni, in contrasto con la stabilità che dovrebbe caratterizzare questo tipo di regole: la tempistica ravvicinata alla scadenza rischia, infatti, di spiazzare i partiti più deboli.
Il ricorso ad una legge ordinaria, inoltre, potrebbe contrastare l’effettiva rappresentatività del Parlamento rispetto al corpo elettorale: difatti questo tipo di cambiamenti “a gioco già quasi iniziato” avviene da parte delle forze politiche che in quel momento hanno la maggioranza dei voti in Parlamento, ed è condizionato dalle previsioni dei sondaggi, e dall’esito di altre tornate elettorali concomitanti.
Un secondo rischio è determinato dal possibile vaglio di costituzionalità sulle leggi ordinarie, che potrebbe verificarsi, successivamente all’elezione del parlamento e alla nomina del governo, con un esito decisamente scandaloso: la legge ordinaria potrebbe essere dichiarata illegittima.
Di contro, l’approvazione di una legge elettorale come parte integrante della Costituzione, espone al serio problema che, in caso di eventuali criticità rilevate nella legge solo dopo averla messa in pratica, essa abbia necessità di un ulteriore lavoro parlamentare di modifica generalmente ben più lungo, e complesso per essere corretta o abolita.
I tipi di Sistema Elettorale
I Sistemi Elettorali possono distinguersi in tre tipi:
- Sistema Maggioritario.
- Sistema Proporzionale.
- Sistema Misto.
Il Sistema Maggioritario
Il Sistema Elettorale Maggioritario, come suggerisce la denominazione, attribuisce la maggioranza dei seggi al partito che ottiene la maggioranza dei voti.
Tale sistema prevede la suddivisione del territorio dello Stato in circoscrizioni elettorali, denominate “collegi”, individuate in un preciso numero di aree con un numero simile di abitanti.
I collegi possono essere:
- uninominali – se viene eletto un unico candidato;
- plurinominali – se vengono eletti più candidati.
Il Sistema Maggioritario nell’ambito del Collegio Uninominale può essere distinto in:
- Sistema Uninominale a turno unico – Detto anche “Uninominale Secco” tale sistema è adottato nei collegi uninominali, in cui viene eletto un solo candidato con la maggioranza relativa (un numero di voti superiore a quelli ottenuti da ciascun’altra opzione nella stessa votazione, ma inferiore a quello di tutte le altre opzioni messe insieme) dei voti. È applicato nel Regno Unito, in U.S.A., in Canada, e nella maggior parte dei paesi anglosassoni.
- Sistema Uninominale a doppio turno – È adottato nei collegi uninominali, in cui viene eletto il candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta (un numero di voti superiore alla metà del numero totale degli aventi diritto al voto) dei voti. Se nessun candidato riesce ad ottenere la maggioranza assoluta si ricorre a una nuova votazione fra i due candidati che hanno superato la soglia di sbarramento. Per tale caratteristica tale sistema è chiamato anche “a doppio turno”. Nella forma più classica di questo sistema (detto anche “alla francese”, dato che è adoperato in Francia) passano il turno solo i due candidati più votati, e il secondo turno assume il nome di “ballottaggio”: una sorta di “finale” dal punto di vista politico, in maniera analoga ad una competizione sportiva.
Per quanto riguarda il sistema maggioritario plurinominale, esso permette agli elettori di votare per una molteplicità di candidati. La base di questo meccanismo è il collegio plurinominale, che nell’estremizzazione del sistema assume la forma del “collegio unico”.
Pro e Contro del Sistema Maggioritario
Il sistema maggioritario, favorisce la governabilità, ovvero l’insieme delle condizioni che assicurano la continuità dell’azione di governo.
Di contro, però, penalizza la rappresentatività, poiché il principio su cui si basa è quello di premiare chi vince una competizione elettorale, limitando la rappresentanza delle minoranze.
Il Sistema Proporzionale
Il Sistema Elettorale Proporzionale assegna a ciascun partito un numero di seggi in parlamento che è in proporzione al numero di voti ottenuti alle elezioni.
In questo modo il partito che ha ottenuto, ad esempio, il 40% dei voti ottiene il 40% dei seggi, chi conquista il 20% dei voti, ottiene il 20% dei seggi, e così via.
In modo analogo al sistema maggioritario, anche il sistema proporzionale prevede una suddivisione territoriale in diversi collegi.
Pro e Contro del Sistema Proporzionale
Il Sistema Elettorale garantisce la massima rappresentatività, perché in un certo senso “fotografa” i reali rapporti di forza tra le liste elettorali che si sfidano nelle elezioni.
Pur avendo tale pregio, tuttavia, il sistema Proporzionale ha un grande limite: rende difficile la governabilità.
La possibilità di conquistare qualche seggio anche per gruppi politici di piccole dimensioni, infatti, spinge questi ultimi a presentarsi alle urne potendo contare su pochi voti, provocando così una notevole frammentazione delle forze politiche.
Il risultato potrebbe consistere nel fatto che nessuna lista elettorale riesce ad ottenere la maggioranza assoluta.
Per scongiurare una tale situazione, dopo le elezioni è necessaria una coalizione di più partiti, che devono mettersi d’accordo, mediare tra i diversi programmi, suddividersi le cariche, con il risultato di avere governi instabili, e litigiosi.
Per limitare l’eccessiva frammentazione, e promuovere l’aggregazione fra forze politiche si adottano dei correttivi, come ad esempio quello di stabilire la cosiddetta “soglia di sbarramento”, cioè un livello minimo di voti necessari per accedere alla ripartizione dei seggi; oppure viene previsto il cosiddetto “premio di maggioranza”, che assegna un determinato numero di seggi in più al partito che ottiene la maggioranza relativa, per permettergli raggiungere la maggioranza assoluta, e quindi di potere governare.
I Sistemi Elettorali misti
Come si è visto sia il sistema maggioritario sia il proporzionale presentano vantaggi e svantaggi, a cui è molto difficile trovare una soluzione.
Per questo motivo in vari paesi del mondo (anche in Italia) piuttosto che ricorrere a sistemi elettorali puri, si preferiscono i sistemi elettorali misti in cui l’assegnazione dei seggi funziona tramite meccanismi tipici sia del sistema maggioritario, sia di quello proporzionale.
Il Sistema Elettorale adoperato in Italia: il Rosatellum
La legge elettorale italiana, approvata nel 2017, e nota come Rosatellum (dal nome del deputato Ettore Rosato, che l’ha proposta), prevede un sistema misto: 400 deputati e 200 senatori sono eletti in parte con un sistema “maggioritario uninominale”, e in parte con un sistema proporzionale.
Considerando il sistema maggioritario uninominale, i collegi sono: 147 per la Camera, e 74 per il Senato. In ogni collegio è eletto in Parlamento un solo rappresentante, e ogni partito o coalizione di partiti candida una sola persona a sua scelta.
È eletto il candidato che ottiene il maggior numero di voti, in questo modo vengono eletti 147 deputati, e 74 senatori.
Prendendo in considerazione il sistema proporzionale il territorio italiano è suddiviso in collegi plurinominali: 49 per la Camera, e 26 per il Senato. In ognuno di questi collegi si eleggono più candidati; a seconda di quanto è grande la popolazione del collegio considerato, sono eletti da uno a otto parlamentari, con alcune eccezioni.
In ogni collegio plurinominale possono presentarsi sia liste singole, composte da un solo partito non alleato con altri, sia coalizioni composte da più partiti, che presentano tante liste di candidati quanti sono i partiti che la compongono. Ogni lista deve contenere da due a quattro candidati al massimo.
I seggi sono assegnati ai partiti in modo proporzionale ai voti ricevuti. Gli elettori non esprimono preferenze per i candidati, ma, votando per un partito, approvano potenzialmente in blocco la lista dei candidati.
Questi ultimi sono eletti in base all’ordine con il quale sono presentati. Se, per esempio, la lista “X” ha ottenuto due seggi, andranno in Parlamento i primi due candidati dell’elenco.
In sintesi i membri del Parlamento Italiano sono eletti nel modo seguente:
- il 37% (147 deputati e 74 senatori) con il sistema maggioritario uninominale;
- il 61% (245 deputati e 122 senatori) con il sistema proporzionale;
- il 2% (8 deputati e 4 senatori) tra gli italiani all’estero, che votano con il proporzionale e possono esprime le preferenze sui parlamentari da scegliere, all’interno della lista del partito che votano.
Al seggio, ogni cittadino voterà esprimendo un solo voto per ciascuna delle due Camere. I candidati all’uninominale, infatti, sono automaticamente collegati a una lista proporzionale. Se si vota per un candidato all’uninominale, quindi, il voto vale automaticamente anche per la lista proporzionale collegata, e viceversa.
Il sistema proporzionale prevede anche un soglia di sbarramento, cioè una percentuale minima di voti che partiti e coalizioni devono raggiungere a livello nazionale per far accedere i loro candidati in Parlamento. Chi non raggiunge la soglia di sbarramento non elegge nessun deputato o senatore.
Le soglie sono le seguenti:
- 3% del totale dei voti per le liste singole, con eccezioni per le liste che rappresentano minoranze linguistiche e, solo al Senato, per quelle che superano il 20% in una qualunque Regione;
- 10% del totale dei voti per le coalizioni.
Nel seguente video, realizzato dallo staff di Geopop, viene riassunto con estrema semplicità il sistema elettorale adoperato, attualmente in Italia.
La trattazione sui sistemi elettorali termina qui, sperando di essere stati abbastanza esaustivi, vi diamo appuntamento per la prossima settimana, con un nuovo articolo dedicato all’organo dello Stato che esercita il potere esecutivo, e cioè il Governo.
A presto!
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