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Se convivi devi avere il certificato di convivenza: perché è importante

Pubblicato da
Francesca Bedini

Ecco il documento che non puoi non avere se convivi. Stiamo parlando del certificato di convivenza. Scopriamo come e perché averlo.

Ancora molto poco conosciuto, questo è lo strumento indispensabile da avere quando si ha una convivenza di fatto. È solo grazie a questo documento che, infatti, si possono avere i dovuti diritti riconosciuti. Stiamo parlando dell’ultimo modo alternativo di concepire la famiglia nel nostro ordinamento giuridico.

Uomo e donna, conviventi stabili – newsicily.it

Secondo la Legge Cirinnà, infatti, i conviventi di fatto sono delle persone maggiorenni unite da relazioni affettive di tipo stabile caratterizzate dall’impegno del supporto materiale e morale reciproco. Essi possono essere anche dello stesso sesso ma devono essere entrambi maggiorenni e coabitare nella stessa dimora.

Inoltre, in questo caso i conviventi non devono avere tra loro legami di parentela e non essere legati da matrimonio o unione civile né tra loro né con altre persone. Questo certificato può anche essere sostituito da un’autodichiarazione che deve includere altri documenti ufficiali e delle dichiarazioni testimoniali. Cerchiamo quindi di capire come fare ad avere il certificato di convivenza e a che cosa serve in concreto.

Certificato di convivenza, i suoi usi

Importantissimo nella vita di tutti i giorni, esso serve a dichiarare ufficialmente che due persone stanno assieme. Anche se questo atto non fornisce gli stessi diritti di una unione civile o di un matrimonio, i suoi usi sono molteplici e possono fare la differenza nell’esistenza dei conviventi.

Parenti davanti la bara del defunto – newsicily.it

In primis, infatti, si limita a stabilire la coabitazione di due o più persone nello stesso domicilio e questo ha delle ricadute anche in campo fiscale. Per esempio, grazie a questo documento un convivente potrebbe usufruire delle detrazioni fiscali per le spese domestiche condivise in sede di dichiarazione dei redditi.

Inoltre, può anche permettere, in alcuni casi, l’accesso al convivente a forme di assistenza sociale o alla pensione di reversibilità. In più, questo atto sancisce il diritto di stare vicino e prendere decisioni mediche in nome del convivente quando egli non può farlo.

Indispensabile il suo uso per le coppie binazionali, visto che il partner straniero può richiedere il permesso di lavoro o soggiorno usando la convivenza con il cittadino nel paese residente. Alcuni Comuni hanno anche allargato la possibilità di canone ridotto, assegni familiari o altre agevolazioni fiscali alle famiglie in base al certificato di convivenza.

Si tratta di un documento fondamentale persino in caso di dipartita del convivente. Esso, infatti, può essere utile per vantare qualche diritto sul patrimonio del defunto specialmente in assenza di un testamento. Ed è anche un atto indispensabile quando una famiglia così dichiarata in base alla Legge Cirinnà si rivolge a un istituto di credito per aprire conti congiunti, concedere mutui o prestiti.

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Francesca Bedini