Il Coordinamento Cittadino ReteCivica Bagheria valuta una denuncia al Comune di Bagheria per danni alla salute
Una gigantesca catasta di legna è stata data alle fiamme, la scorsa notte a Bagheria, in un appezzamento di terreno situato nella zona periferica di Contrada Monaco.
La pira, costituita da cataste di rottami vari, e da mobilia, ennesima manifestazione pericolosa della cosiddetta “vampa” in onore di San Giuseppe, Patrono di Bagheria è stata spenta dall’intervento dei vigili de fuoco, per evitare che la nube tossica, favorita dal vento, potesse raggiungere il centro abitato, poco distante dal terreno in cui è stata allestita.
Il coordinamento cittadino ReteCivica, nato dall’esigenza di restituire un clima sicurezza al territorio, a suo parere, abbandonato dall’amministrazione comunale, sta valutando insieme ad altri interlocutori la possibilità in un arco temporale brevissimo, di “denunciare il Comune di Bagheria e tutti i componenti dell’amministrazione che su quel cumulo di rifiuti avevano obbligo di intervento, ravvedendo le ipotesi di omissione in atto di ufficio (avendo il comune contezza del pericolo incombente e non essendosi attivato con poteri sostitutivi) procurato danno ambientale e alla salute pubblica” – così come si evince da una nota del coordinamento cittadino.
“Contrada Monaco che si impone sulla città valicando i confini della legalità così impunemente è il sintomo del niente che si è fatto negli ultimi anni a Bagheria” – Prosegue la nota di ReteCivica . “Da questo momento vigileremo affinché, come sembra sia abitudine, il luogo, non torni ad essere vasca di raccolta abusiva di rifiuti, con relativo inceneritore”.
La stoccata di ReteCivica all’amministrazione comunale bagherese evidenzia, inoltre, una situazione di degrado, sul quale versa il luogo in cui è stata allestita la pira, resa nota più volte dai residenti della zona alle autorità, e che riguarda l’accumulo di spazzatura effettuato da persone con poco senso civico.
Nella nota di ReteCivica, infatti si legge: “I proprietari del terreno hanno presentato denuncia alle forze dell’ordine, sugli abbandoni di rifiuti ad opera di ignoti nella loro proprietà”.
“Il problema in contrada Monaco oggi diventa non solo un problema di degrado, ma una serie di reati di varia natura, sui quali questa amministrazione deve smettere di fare finta di non vedere e non sapere” – Conclude la nota.
Il degrado urbano di Contrada Monaco, usata come vasca di raccolta per i rifiuti, poi dati alle fiamme
L’amministrazione comunale di Bagheria aveva emanato lo scorso mese di marzo due ordinanze, a firma del sindaco Filippo Tripoli per evitare incendi a causa della presenza di due grandi cataste di legno, individuate dagli agenti della Polizia Locale di Bagheria a seguito di segnalazioni giunte dai cittadini.
In entrambi i casi si trattava, presumibilmente, di predisposizioni per la cosiddetta “vampa di San Giuseppe”.
Una delle cataste si trovava nei pressi della strada comunale Cotogni (zona ex cava di biocalcarinite), e l’altra in un terreno sito in contrada Monaco.
Il primo cittadino di Bagheria insieme al dirigente della Direzione V Lavori Pubblici l’ingegner Giancarlo Dimartino, ha firmato le due ordinanze per l’eliminazione del pericolo d’incendio per preservare l’ incolumità pubblica e privata.
L’accumulo di materiale infiammabile rappresenta infatti un rischio dal momento che se si appicca un rogo questo può anche propagarsi e sfuggire al controllo.
Le ordinanze sono la numero 18 del 27 febbraio 2023 (relativa al terreno della strada comunale Cotogni) e la numero 19 del primo marzo 2023 (relativa al terreno di contrada Monaco).
Con le suddette ordinanze si era disposto che i proprietari dei terreni in questione avrebbero dovuto procedere alla rimozione del materiale accatastato sul terreno di loro proprietà, ed al corretto smaltimento del materiale mediante una ditta specializzata iscritta all’albo nazionale dei gestori ambientali.
Nell’eventualità in cui i proprietari non avrebbero adempiuto a quanto disposto dall’ordinanza sarebbero incorsi nella sanzione prevista dall’articolo 650 del codice penale, ed il Comune avrebbe provveduto d’ufficio all’eliminazione del pericolo per la salvaguardia della incolumità pubblica a spese dei proprietari.
Nonostante l’ordinanza comunale però dopo 10 giorni dalla notifica, trascorsi i quali avrebbe dovuto intervenire il Comune, le cataste di rottami erano sempre lì dove erano state collocate.
Il Coordinamento Cittadino di ReteCivica, e il Comitato dei residenti di via Capitano Luigi Giorgi negli ultimi anni hanno segnalato all’amministrazione comunale di Bagheria il degrado urbano esistente in Contrada Monaco.
Il terreno dove era stata allestita la catasta di legna, in particolare, è stato usato come una vera e propria vasca di raccolta abusiva di rifiuti non differenziati, che venivano poi dati alle fiamme.
L’anno scorso Il Coordinamento ReteCivica ha documentato, e segnalato al comune di Bagheria l’incresciosa frequenza con la quale si verificavano incendi alla spazzatura, arrivati al ritmo di uno al mese.
Al netto di qualsiasi lungaggine burocratica, e lungi dall’accusare di inadempienza l’amministrazione comunale, non rimane che rinnovare l’augurio di fare chiarezza su una vicenda che si trascina da anni, e nell’interesse di tutti, compresi anche quei “cittadini” poco accorti e troppo affezionati alla logica dell’abbandono, quell’orribile sensazione che emana dagli angoli di periferia, e che sembra quasi farsi beffe di qualsiasi iniziativa volta a sottrarre al degrado urbano la bellezza tanto decantata dei territori siciliani.
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