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Economia

Pensione di vecchiaia senza contributi nel 2024: come funziona la nuova norma km

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano

Ecco quali sono le possibilità di trattamento pensionistico per chi non ha requisiti contributivi necessari, le regole del 2024.

La pensione di vecchiaia in Italia è oggi  raggiungile con 67 anni di età, 20 anni di contributi e almeno 1,5 volte l’assegno sociale come soglia di ingresso alla pensione (indici quest’ultimi probabilmente non confermato l’anno prossimo). Inoltre è possibile accedere alla pensione anche con soli 15 anni di contributi, fruendo di alcune delle deroghe Amato.

Pensione per chi non ha contributi, i trattamenti esistenti – newsicily.it

Infine con il sistema attuale è possibile andare in pensione anche con soli 5 anni di contributi versati, ma solo la compimento di 71 anni di età anagrafica. Per coloro che non hanno mai versato contributi non sembrano esserci soluzioni alternative. In realtà vi sono delle possibilità se in possesso di particolare condizioni sociali ed economiche.

Pensione senza contributi, come si ottiene

Coloro che hanno 67 anni di età anagrafica e non sono riusciti a raggiungere i requisiti contributivi minimi, possono ottenere l’assegno sociale, una forma di sostegno assistenziale per quanti versano in condizioni di disagio economico. In passato questo intervento era noto come pensione sociale, in vigore fino al dicembre 1995.

Assegno sociale a chi spetta – newsicily.it

L’assegno sociale è una sorta di rendita minima mensile, erogata dall’Inps su richiesta e solo in presenza di condizioni economiche di disagio. Il reddito massimo per accedere a questa prestazione assistenziale è di 6.542,51 euro per i singoli, reddito che si alza fino a 13.085,02 euro per coloro che sono coniugati. L’importo mensile quindi è di 503,27 euro erogato per 13 mensilità.

La somma indicata viene versata solo se il reddito è pari a zero. Altrimenti si calcola la differenza tra reddito posseduto e soglia massima per avere l’assegno sociale. Quindi se il reddito annuale è pari a 1.000 euro, l’assegno sociale si calcola sulla base della differenza cioè 5.542,51 euro pari a circa 425 euro al mese per 13 mensilità.

Da ricordare che questo trattamento non è reversibile, quindi eventuali superstiti non ne hanno diritto, nemmeno in misura ridotta, ed è esente da tassazione Irpef. Prestazioni di carattere assistenziale sono previste anche per chi ha ridotte capacità lavorative a causa di problemi di saluti o di disabilità. Sono le pensioni per invalidi civili, per i ciechi e i sordi.

Queste misure non sono da confondere con gli assegni ordinari di invalidità o con la pensione di inabilità previdenziale che necessitano comunque di almeno 5 anni di contributi. Gli importi delle pensioni di invalidità e i limiti di reddito vengono determinati di anno in anno e al raggiungimento dei 67 anni di età anagrafica, si trasformano automaticamente in assegni sociali.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano