Convivenza, come tutelarsi nei confronti del proprio partner: ecco cosa sapere

Anche se non vi è un vincolo di matrimonio, è bene dichiarare la propria convivenza davanti alla legge: le regole attuali.

Secondo i dati Istat, nel 2022 sono stati celebrati in Italia 189.140 matrimoni, il 4,8% in più rispetto al 2021 e il 2,7% in più in confronto al 2019. Tuttavia, questo 2023 ha visto un nuovo calo nei primi 8 mesi, con una riduzione del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante il calo, milioni di coppie decidono di convivere con e senza la presenza di figli. Ad oggi anche la cosiddetta convivenza di fatto è disciplinata dalla legge n. 76 del 2016, che dapprima era priva di regolamentazione.

Tutela convivenza
Tutela nella convivenza: l’importanza di regolamentare un rapporto al di fuori del matrimonio – (Newsicily.it)

Adesso è dunque possibile tutelarsi anche reclinando il modello matrimoniale. La disciplina, infatti, nasce con l’obiettivo di garantire ad ogni individuo i suoi diritti personali nonché relazionali: con il regime attualmente in vigore, le coppie conviventi di fatto stabilmente hanno ottenuto molte delle tutele spettanti dapprima solamente ai coniugi.

Per ottenere questo riconoscimento, la coppia deve dichiarare di vivere sotto lo stesso tetto in maniera stabile e, dunque, non occasionale. Il certificato di convivenza va ad incidere in particolar modo sulle conseguenze di un’eventuale rottura. A tal proposito, cambiano infatti le tutele a seguito della separazione.

Convivenza: il certificato di tutela per le coppie di fatto non sposate

Entrando nel dettaglio, la legge 76/2016, ha stabilito diverse tutele alle coppie che hanno scelto di non legarsi ad un vincolo di matrimonio. Tra queste vi è il diritto agli alimenti e sulla casa familiare in caso di separazione, l’utilizzo del titolo di appartenenza ad un nucleo familiare se utile all’assegnazione di alloggi di edilizia popolare; nonché l’obbligo di entrambi (se percettori di reddito), alla partecipazione alle spese familiari.

Certificato di convivenza
Certificato di convivenza: come tutelarsi davanti alla legge – (Newsicily.it)

Inoltre, essere una coppia di fatto permette l’accesso alle informazioni personali dell’altro coniuge in caso di malattia o ricovero, essere nominato tutore in caso di inabilità, e di molte altre misure che possono essere applicate solamente mediante il certificato. Per questo motivo si rivela davvero importante registrare la propria convivenza all’anagrafe.

Per fare ciò, è necessario recarsi presso l’ufficio anagrafe del proprio Comune di residenza e dichiarare dove i conviventi vivono. Dopo aver fatto ciò, l’ufficio effettuerà i dovuti accertamenti e, successivamente, rilascerà un certificato di residenza e un certificato attinente allo stato di famiglia. Dopodiché, per regolare i rapporti sia durante che eventualmente dopo la convivenza, è importante sottoscrivere un contratto di convivenza. In questo modo, sarà possibile tutelare la coppia in sé, nonché la propria persona in caso di controversie.

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