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Salute

Farmaci carenti: l’AIFA aggiorna la lista dei medicinali che non saranno più prodotti anche se molto usati

Pubblicato da
Cristina P.

Alcuni farmaci carenti, anche se molti usati o prescritti, non saranno più prodotti in Italia: la lista crea problemi a molti cittadini. Ecco di quali si tratta.

Negli ultimi anni, tanti pazienti hanno sperimentato a loro spese cosa voglia dire avere a che fare con dei farmaci carenti. Si tratta di prodotti che non sono, per un determinato periodo di tempo, disponibili nel nostro Paese perché l’AIC, e cioè il responsabile legale dell’autorizzazione e della commercializzazione del medicinale, non riesce a mettere a disposizione una produzione sufficiente rispetto ai bisogni dei cittadini.

L’elenco dei farmaci carenti fornito dall’AIFA – newsicily.it

Il problema viene prontamente segnalato dall’AIC all’AIFA (Agenzia italiano del farmaco) che provvede ad aggiornare periodicamente la lista dei prodotti carenti in Italia. I motivi per cui, a un certo punto, è difficile trovarli possono essere tanti: l’irreperibilità del principio attivo, per esempio, ma anche problemi nella produzione, nella distribuzione o improvvise richieste enormi dovute a determinate patologie o emergenze sanitarie.

Per limitare queste carenze, l’AIFA può anche decidere di bloccare le esportazioni di un determinato farmaco per far sì che ce ne sia a sufficienza in Italia. Ma soprattutto i disagi vengono limitati dal ricorso a medicinali equivalenti, cioè prodotti bioequivalenti rispetto a quelli irreperibili in un determinato periodo e che possono essere ugualmente prescritti dai sanitari. Di fatto, cambia il marchio, ma non la funzione per il paziente.

La lista dell’AIFA dei farmaci carenti: l’aggiornamneto di aprile

Nell’ultimo aggiornamento del 2 aprile, troviamo farmaci come l’Abacavir e Lamivudina, un combinato a dose fissa che può essere prescritto per trattare l’Hiv e solitamente viene utilizzato con altri antiretrovirali. Come si può leggere dalla lista dell’AIFA, la commercializzazione è stata definitivamente bloccata, ma ci sono diversi equivalenti, per cui in questo caso il problema può essere arginato.

Potranno essere acquistati gli equivalenti, ma non più quelli originali (Foto Ansa) – newsicily.it

Scorrendo l’elenco, abbiamo farmaci ancora più comuni, come l’amoxicillina e acido clavulanico di alcuni marchi, penicillina per il trattamenti di infezioni. In questo caso, l’elevata richiesta fa sì che il farmaco sia carente e i costi per la sostituzione con equivalenti disponibili sul mercato è a carico del sistema sanitario nazionale.

È cessata anche la messa in commercio di farmaci comuni come il Benagol e ci sono ancora diversi problemi con l’ibuprofene, in particolare con il Buscofen, sempre secondo quanto comunicato dall’agenzia del farmaco. Occhio anche all’Esomeprazolo: la fornitura discontinua sta provocando alcune carenze sul mercato, ma anche in questo caso il medico può fare ricorso agli equivalenti.

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Cristina P.