Confini, film di Piero De Luca e Max Aiello

Da un episodio di cronaca al grande schermo per sensibilizzare sul femminicidio

Intervista a Piero De Luca, e a Max Aiello, registi del film: “Confini”

Confini”, film diretto da Piero De Luca e Max Aiello, ha vinto di recente il premio internazionale HIIFF (Heart International Italian Film Festival) come Miglior Lungometraggio Sci-Fi, piazzandosi al primo posto; un successo confermato da un’altra vittoria al Reale Film Fest, a cui si aggiunge una nutrita lista di selezioni ad altre kermesse cinematografiche italiane:

il Salerno Cinema Fest, l’Ostia Film Festival, il Piceno Film Festival, il Premio Shinema, ed il Prisma International Award.

Ma l’ultima opera dei registi, entrambi bagheresi, punta ancora in alto, per concorrere in altre competizioni internazionali: il Barcellona Indie Film Festival in Spagna, il Lift Off in Inghilterra, il Black Cat International Film Festival in Bolivia, e Il Satx Cinema Showdown negli U.S.A.

Abbiamo voluto conoscere i registi di “Confini”, per saperne di più sul film, incentrato sul grave problema del femminicidio, una tematica, purtroppo attuale della società odierna.

Ciao Piero e Max, potete parlarci della trama di “Confini”?

Piero: “’CONFINI’ tratta il delicato, e purtroppo attuale tema del femminicidio. Racconta gli ultimi istanti di vita di Myriam (Myriam Campagna) che dopo una banale lite con il fidanzato Andrea (Gregorio Laudamo) si ritrova proiettata in una dimensione diversa.

Qui incontra una donna (Silvia Trigona) che con le sue domande la aiuterà a ricordare quanto accaduto ma soprattutto a tentare di aprire una porta, dietro la quale è ben custodita la verità.

La chiave per aprire quella porta è nelle mani del padre (Piero Caronna) che, di fronte al peggiore incubo che un genitore possa vivere, troverà il modo di mettersi in contatto con la figlia ed aiutarla ad oltrepassare la soglia che la tiene prigioniera.

Nel film è presente l’attrice Daniela Lo Cascio, e il bagherese Rosario Gagliano oltre alle figurazioni speciali di Deborah Pianelli, Leonardo Fardella, Pino Gioé, e Carlotta Di Salvo. Il film è stato quasi interamente girato nei locali abbandonati della Montagnola in collaborazione con la fondazione Trigona Onlus”.

Come è nata l’idea di girare un film che tratta una tematica, molto delicata, come il femminicidio?

Piero: “In questo film non abbiamo voluto puntare il dito contro nessuno, non abbiamo attribuito colpe e responsabilità, non è nostro compito… abbiamo piuttosto raccontato molto sommariamente un episodio di cronaca e lo abbiamo ‘romanzato’ cercando di dare un senso a ciò che un senso non può avere… abbiamo avvertito la necessità di mandare un segnale forte allo spettatore, soprattutto ai più giovani.

Nel 2015 in ‘LIBERA ME’ assieme alla scrittrice Sarah Iles, abbiamo trattato il tema della violenza domestica, questa volta invece abbiamo voluto, pur restando nel medesimo dramma sociale, trattare una tematica che sempre più spesso è sui titoli dei giornali.

Siamo convinti che tutti coloro i quali hanno la possibilità di trasformare le idee in immagini, libri, e ogni forma di espressione, debbano fare il possibile per sensibilizzare le masse. Nel nostro piccolo ci stiamo provando”.

Il “personaggio chiave” del film è interpretato da Piero Caronna, che ha già recitato in varie produzioni indipendenti, rivelandosi un attore emergente di spicco nel cinema siciliano, grazie alla sua bravura. Qual’è stata la sua caratteristica che ha determinato la sua scelta come interprete del ruolo?

Piero: “Piero Caronna è un bravissimo attore polivalente in grado di esprimersi in vari generi dal comico al drammatico.

In ‘Confini’ il suo ruolo non è stato semplice: la consapevolezza di un padre che ha appena perso una figlia, legata alla disperazione nelle scene conclusive, ha sicuramente richiesto una preparazione accurata.

Sul set, sia io che Max, abbiamo avvertito queste emozioni, e non ti nego che è stato davvero intenso; ma la stessa cosa vale per gli altri attori.

Myriam Campagna per esempio alla sua prima apparizione cinematografica ha interpretato il ruolo della protagonista, Silvia Trigona, attrice teatrale, è colei che darà coscienza alla storia, Daniela Lo Cascio, attrice affermata di cinema e teatro, chiude il cerchio in maniera sublime, Gregorio Laudamo e Rosario Gagliano sono invece i protagonisti indiscussi della fase più violenta del film, ed infine Deborah Pianelli, Pino Gioé, Leonardo Fardella e la piccola Carlotta Di Salvo”.

Il film è stato girato, quasi interamente nei locali abbandonati della “Montagnola”, un ex centro di formazione di Bagheria. Come mai la scelta del set è caduta proprio su una location abbandonata da anni?

Piero: “Il degrado del luogo ha reso ancora più tetro il contesto di ‘Confini’. Cercavamo una zona tranquilla, lontana dal caos cittadino ma con le giuste caratteristiche. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Trigona Onlus, e quindi grazie ad Armando Trigona, e Irene Giancono, abbiamo avuto a disposizione l’intera struttura, valutandone i singoli scorci, e adattando le varie fasi della sceneggiatura”.

Confini” è reduce di due vittorie in ambiti premi cinematografici: uno all’Heart International Italian Film Festival, e l’altro al Reale Film Fest. Un’enorme soddisfazione per voi, sicuramente, a cui si aggiunge una selezione ad altri Festival cinematografici in Italia, ed anche all’estero. Come state vivendo questa emozione?

I festival di cinema Indipendente, al momento, rappresentano l’unico modo per raccogliere consensi e critiche, sia positive sia negative. Quando iscrivi il tuo film sai bene che potresti non essere selezionato ed è importante esserne consapevoli per valutarne i limiti. Quando ‘Confini’ ha iniziato il suo percorso festivaliero non pensavamo di essere subito selezionati. Lo speravamo sicuramente. Invece ci sono state le selezioni, le finali, e addirittura due vittorie. Una bella soddisfazione”.

Piero: “È forse la prima volta che in Italia otteniamo così tanti consensi, questo mi fa molto piacere perché questi festival dimostrano forte interesse verso le tematiche sociali e la loro diffusione”.

Max: “Sicuramente una bella soddisfazione, ma avvertiamo anche la necessità di fare sempre meglio. Abbiamo tanta strada da fare e tanto su cui lavorare. Le vittorie ci danno la spinta a continuare, ma allo stesso tempo la necessità di alzare ulteriormente l’asticella”.

Qual’è secondo voi, la chiave del successo di “Confini”?

Piero: “La narrazione su più linee temporali. Abbiamo sceneggiato partendo dalla fine, usuale nel cinema moderno, ma lo abbiamo fatto evitando di confondere lo spettatore.

Spesso in queste formule narrative si rischia di commettere errori e lasciare dei ‘buchi’ nella narrazione. Noi abbiamo immaginato di esserne parte, e lo abbiamo percorso più volte. Solo dopo decine di versioni ci siamo convinti. Max poi in fase di montaggio ha sistemato il tutto, è stato davvero bravo in questo. Abbiamo lavorato in sinergia durante la fase della regia, curandone la fotografia, e i movimenti di camera. Abbiamo anche avuto la fortuna di avere le musiche originali composte da Marcello Salamone”.

Bagheria si conferma ancora una volta come una terra felice per il cinema, dato che ha dato i natali al cineasta di fama internazionale Giuseppe Tornatore, e altri giovani talenti come voi che si cimentano nella settima arte con successo come Fabrizio La Monica. Possono essere tanti i motivi che facilitano questa “magia” del nostro territorio, senza andare ad indagare, secondo voi è possibile una “magia” ancora più grande, cioè quella di riuscire a far diventare veramente grande il cinema siciliano?

Piero: “Il cinema è sacrificio. Come tale dovrebbe essere finanziato e portato avanti. ‘CONFINI’ è stato realizzato da noi per l’ennesima volta senza alcun finanziamento, contando solo sulle nostre forze e risorse, e sulla partecipazione totalmente gratuita di attori e collaboratori.

È un miracolo riuscire con questi presupposti. La Sicilia potrebbe sicuramente diventare enorme incubatrice di cinema, se solo ci fosse il giusto impegno istituzionale. Spero e credo che in un futuro prossimo ciò possa accadere”.

Vedremo presto “Confini” nelle sale?

Piero: “E’ prevista la prima assoluta a metà dicembre a Bagheria, e non appena il film avrà concluso il suo tour nei festival, sicuramente ci saranno delle proiezioni”.

Avete progetti per il futuro?

Piero: “Tanti… ma aspettiamo il momento e le condizioni giuste. Fare cinema, specie con tematiche sociali, è il nostro impegno”.

Nella foto in evidenza: i registi del  film “Confini”: Max Aiello (a sinistra) e Piero De Luca (a destra). Foto di Mirabel Nicolosi

Locandina del film:"Confini", dei registi bagheresi Piero De Luca, e Max Aiello

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