Cosa fare se rischi il pignoramento del conto? (NewSicily.it)
Il timore di vedere i propri beni pignorati dai creditori è una preoccupazione costante per chi si trova in difficoltà finanziarie.
Tra questi beni, il denaro depositato sui conti correnti rappresenta un bersaglio privilegiato per la sua facile accessibilità.
Di seguito, esploriamo alcune strategie utilizzate dai debitori per proteggere le proprie risorse finanziarie.
A differenza dei beni immobili o delle entrate fisse come stipendi e pensioni, che godono di determinate protezioni legali, i conti correnti non beneficiano degli stessi limiti alla pignorabilità. Questo rende il denaro su tali conti particolarmente vulnerabile alle azioni dei creditori, che possono richiederne il blocco e il successivo trasferimento a loro favore attraverso un’ordinanza giudiziaria.
Nonostante la generale esposizione al rischio di pignoramento, esistono alcune eccezioni importanti. I conti destinati all’accredito di pensioni di invalidità, assegni di accompagnamento o sostegni economici ai disoccupati sono protetti dal pignoramento. Analogamente, i fondi eccedenti il triplo dell’assegno sociale depositati su conti dove vengono accreditati stipendi o pensione godono di una certa immunità dalla confisca.
Una delle tattiche più immediate per sottrarre le proprie risorse al rischio di sequestro è effettuare prelievi dal proprio conto corrente prima che avvenga il blocco da parte della banca. Questa operazione è permessa fino a un limite mensile stabilito senza necessità di giustificazioni specifiche; superata tale soglia, tuttavia, potrebbero essere richieste ulteriori spiegazioni.
Rischio pignoramento: come svuotare il conto
Dopo aver prelevato i fondi dal proprio account bancario per evitarne il sequestro, sorge la questione relativa alla loro custodia sicura.
Le cassette di sicurezza bancarie rappresentano una soluzione possibile ma comportano complicazioni nel caso in cui si debba dimostrare l’origine legittima del denaro in seguito a un controllo fiscale.
Un’altra opzione consiste nell’emissione da parte della banca degli assegni circolari: questa soluzione permette ai titolari dei fondsdi sottrarli temporaneamente alla visibilità dei creditori mantenendo comunque una tracciabilità ufficiale delle somme coinvolte fino a tre anni dall’emissione degli assegni stessi.
L’utilizzo dei bonifici bancari verso altri account può sembrare una via d’uscita rapida ma comporta notevoli rischi legati alla necessità del beneficiario de giustificarne l’origine presso l’Agenzia delle Entrate (AdE).
La cointestazione del conto corrente offre invece una parziale protezione ma rimane soggetta ad azioni revocatorie qualora interpretata come tentativo elusivo nei confrontidell’obbligo creditizio.