Lo standard USB-C diventerà obbligatorio nell’Unione Europea dal 2024
Risale a ieri, 7 giugno, l’intesa tra Consiglio e Parlamento Europeo che imporrà ai grandi produttori di hardware di offrire un caricabatterie universale per smartphone, tablet, e altri dispositivi elettronici.
Nella comunicazione ufficiale della IMCO (Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo) viene specificato, inoltre, che a partire dall’autunno del 2024, il connettore per la ricarica elettrica dei dispositivi hardware dovrà essere conforme allo standard USB-C, e che gli utenti non saranno obbligati a comprare un nuovo caricabatterie per ogni apparecchio acquistato.
L’accordo tra Consiglio e Parlamento Europeo costituisce parte integrante di un progetto più ampio: la Radio Equipment Directive1, volto a rendere l’economia dei paesi aderenti all’unione più sostenibile, riducendo la quantità di rifiuti elettronici, e facendo risparmiare i consumatori.
“Ogni anno mezzo miliardo di caricabatterie per dispositivi portatili vengono spediti in Europa. Questi oggetti generano da 11 mila a 13 mila tonnellate di rifiuti elettronici”. – Ha dichiarato Alex Agius Saliba, membro maltese del Parlamento Europeo – “Un unico caricabatterie per gli smartphone e altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni porterebbe un beneficio per tutti. Aiuterà l’ambiente, aiuterà ulteriormente il riutilizzo della vecchia elettronica, farà risparmiare denaro e ridurrà i costi e i disagi inutili” – Ha concluso Saliba.
Della proposta, della quale la commissaria dell’UE per la Concorrenza Margrethe Vestager si era fatta principale portabandiera, si discuteva già da qualche anno, motivo per cui molte aziende avevano già iniziato ad adattarsi all’eventualità del caricabatterie universale.
Il caricabatterie universale è un traguardo storico raggiunto dall’UE
È doveroso precisare che l’accordo tra Consiglio e Parlamento dell’UE, siglato ieri, è di natura provvisoria, e sarà approvato formalmente immediatamente prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE, l’entrata in vigore avverrà 20 giorni dopo tale pubblicazione, e l’applicazione sarà resa effettiva 24 mesi dopo.
È innegabile, tuttavia, che la decisione presa dalle istituzioni comunitarie rappresenta sicuramente un fatto storico, considerando i benefici di natura economica e di tutela ambientale che apporta.
Il caricabatterie universale è il raggiungimento di un traguardo molto atteso; ed anche una tappa fondamentale di un percorso iniziato a settembre dell’anno scorso, quando l’Unione Europea ha stabilito di fatto che l’USB type C sarebbe diventato lo standard per le apparecchiature elettroniche.
Un’accelerata in questa direzione intrapresa in seno all’UE si era registrata lo scorso mese di aprile, quando il comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento di Strasburgo aveva votato a favore della modifica della direttiva Radio Equipment.
A dovere di cronaca, inoltre, è necessaria un’ulteriore precisazione: l’intesa sullo standard da adottare per il connettore di ricarica elettrica, risale a molti anni fa, nel lontano 2009.
In quell’anno non si discuteva ancora di direttive e di testi normativi, ma di un consorzio tra produttori per porre fine ad una colossale confusione di formati; una vera e propria “Torre di Babele”, in cui erano presenti almeno trenta tipi di connettori diversi, in alcuni casi si trattava addirittura di varianti dello stesso formato (le versioni a diverse dimensioni del jack a “barilotto”). Si trattava, quindi, di risolvere un problema certamente non facile: riuscire ad adottare uno standard unico, in grado di essere compatibile con tutti i dispositivi elettronici di uso quotidiano (smartphone, tablet, fotocamere ecc.) indipendentemente dal brand.
Fu lo sviluppo tecnologico a portare lo standard USB, dal Mini al Micro fino all’attuale Type-C sulla cresta dell’onda, rendendo facile il trasporto di energia e di dati ai dispositivi usando un singolo connettore.
La decisione dell’UE è stata presa anche in merito alla velocità di ricarica, che è stata armonizzata per i dispositivi in grado di supportare la ricarica rapida, permettendo così agli utenti di caricare i propri dispositivi alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie compatibile.
Fra le apparecchiature elettroniche che entro l’autunno del 2024 dovranno essere dotate di connettore USB-C figurano molti tipi di dispositivi: smartphone, telefoni cellulari, laptop (entro 40 mesi dall’entrata in vigore della direttiva), tablet, e-reader, auricolari, fotocamere digitali, cuffie, console, speaker portatili, tastiere, mouse, e sistemi di navigazione portatili.
Il Consiglio ed il Parlamento Europeo hanno stabilito inoltre che ai consumatori verranno fornite informazioni dettagliate sulle caratteristiche di ricarica dei nuovi dispositivi, per metterli nelle condizioni di comprendere se i loro caricabatterie già in possesso sono compatibili con lo standard USB-C.
I consumatori potranno, altresì, usufruire dell’opzione di acquisto di nuovi dispositivi con o senza caricabatterie. Si tratta di un aspetto molto importante, che andrà ad incidere sulle scelte di diversi produttori, specialmente Apple e Samsung, che da diverso tempo ormai vendono i loro smartphone senza caricabatterie incluso.
L’UE stima in 250 milioni di euro il risparmio sull’acquisto di caricabatterie non necessari, mentre sono 11 mila le tonnellate di caricatori smaltiti e non utilizzati ogni anno. Lo standard USB-C viene interpretato come un necessario passaggio in previsione del sistema di ricarica definitivo, ovvero quello wireless.
Lo standard USB-C
Per USB-C (denominato anche “USB Tipo-C” o “USB Type-C”) si intende uno standard per connettori, e cavi USB (versioni 3.1, 3.0 e 2.0) per la trasmissione di dati e alimentazione che sostituisce di fatto gli standard Tipo-A e Tipo-B.
Lo standard USB-C in produzione dal 2014, anno in cui vene presentato ufficialmente, è formato da 24 pin disposti su due file parallele di 12 pin ciascuna, ed è in grado di sopportare una tensione di 20 V, con un assorbimento massimo di 5 A, e una potenza massima di 100 W.
Il trasferimento dati nell’USB-C avviene con una velocità massima di 10 Gb/s.

Per quanto riguarda la compatibilità con i sistemi operativi più diffusi, lo standard USB-C può considerarsi ampiamente supportato: difatti Windows 10 è dotato del supporto nativo, mentre su Windows 8.1 occorre fare un aggiornamento.
Oltre ad essere compatibile con i sistemi operativi di Microsoft, lo stantard USB-C è supportato da Linux (a partire dalla versione 4.6. del Kernel2), macOS (da OS X Yosemite), Android: (dalla versione 5.0 Lollipop), Chrome OS (dal modello Chromebook Pixel 2015), e iOS dalla versione iOS 12 (iPad Pro 2018).
Spesso, erroneamente, si ritiene che lo standard USB-C corrisponda con la versione 3.1 (con la relativa velocità massima di 10 Gb/s), mentre i connettori e i cavi di Tipo-C possono supportare anche la versione 2.0 (quindi con velocità massima di 480 Mb/s).
Rispetto agli altri formati di connettori e porte USB, il tipo C ha il vantaggio di essere simmetrico e quindi non ha un verso obbligato di collegamento fisico, agevolando così l’operazione di connessione.
Nicola Scardina
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Glossario
1 La Direttiva RED è un insieme di regole che garantisce la sicurezza delle apparecchiature radio e wireless in Europa. Ai fini della Marcatura CE, la direttiva è stat resa obbligatoria dal 13 Giugno 2017.
2 Il kernel costituisce il nucleo di un sistema operativo, ovvero il software che fornisce un accesso sicuro e controllato dell’hardware ai processi in esecuzione sul computer.
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