Anna Grassellino vince il Breakthrough New Horizons Prize per la fisica
La scienziata, originaria di Marsala, sta dirigendo i lavori al Fermilab di Chicago per la realizzazione del computer quantistico più potente al mondo
Continua sulla scia del successo la straordinaria carriera di Anna Grassellino, la scienziata siciliana, che attualmente dirige il SQMS (Superconducting Quantum Materials and Systems Centre) al Fermilab di Chicago; risale a pochi giorni fa, infatti, la vincita del Breakthrough New Horizons Prize.
Il premio prestigioso, conferito dalla Breakthrough Foundation, è stato aggiudicato ad Anna Grassellino grazie alla sua scoperta che permette importanti miglioramenti delle prestazioni delle cavità a radiofrequenza superconduttive al niobio. Il lavoro di ricerca condotto da diversi anni da Anna Grassellino apre nuovi scenari molto importanti nell’innovazione tecnologica, con applicazioni che vanno dalla fisica degli acceleratori ai dispositivi quantistici.
«Sono onorata di ricevere questo prestigioso premio dalla Breakthrough Foundation» – ha dichiarato Anna Grassellino, commentando la vincita del Breakthrough New Horizons Prize – «Ringrazio il DOE Dipartimento dell’Energia – Office of Science degli Stati Uniti per il supporto alla mia carriera scientifica, che mi ha consentito di lavorare alla frontiera della scienza» – prosegue Anna Grassellino, che così conclude: «Dai più grandi acceleratori di particelle ai dispositivi quantistici, ho avuto l’opportunità di contribuire all’avanzamento di tecnologie che apriranno nuovi orizzonti scientifici. E sono grata al mio gruppo di lavoro al Fermilab, ai miei collaboratori al centro SQMS tra cui l’INFN, con cui continueremo a fare importanti scoperte».
Anche Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) ha voluto manifestare la sua soddisfazione per il prezioso riconoscimento di Anna Grassellino, congratulandosi con lei: «Congratulazioni ad Anna per questo nuovo importante riconoscimento al suo merito scientifico e manageriale, e al suo lavoro alle frontiere della ricerca scientifica e tecnologica».
Anna Grassellino: dalla Sicilia agli USA, lungo un percorso colmo di successi nella ricerca scientifica, con l’obiettivo finale di costruire il computer più potente al mondo
Anna Grassellino, nata Marsala, ha studiato ingegneria elettronica all’Università di Pisa. Ha iniziato la sua carriera all’INFN, per poi conseguire il dottorato di ricerca presso l’Università della Pennsylvania, prima di entrare a far parte del team di ricerca al Fermilab nel 2012.
La sua attività ricerca si concentra sulla tecnologia a radiofrequenza superconduttiva, nota come SRF, applicata nei moderni acceleratori di particelle.
La tecnologia dei superconduttori riscuote molto interesse dal Centro SQMS, uno dei cinque centri quantistici del DOE Department of Energy degli Stati Uniti, istituiti nel 2020 grazie a un ingente investimento del Governo statunitense.
Anna Grassellino è membro dell’American Physical Society; ha ricevuto numerosi premi per i suoi contributi pionieristici alla tecnologia SRF, come la scoperta del doping con azoto, una tecnica che aumenta notevolmente l’efficienza delle cavità SRF.
Tra i riconoscimenti già ricevuti figurano: il Presidential Early Career Award nel 2017, il Frank Sacherer Prize della European Physical Society, nello stesso anno, e nel 2016 il IEEE PAST Award, il Premio USPAS, e un premio DOE Early Career.
Il Centro SQMS ha l’ambizioso obiettivo di progettare, e di costruire il più potente computer quantistico mai realizzato: uno sforzo collaborativo che coinvolge 20 istituzioni tra cui l’INFN, l’unico partner non statunitense.
Una delle sfide fondamentali che la ricerca del Centro SQMS affronterà riguarda il modo di estendere la durata dei qubit, gli elementi costitutivi dei computer quantistici.
Le cavità SRF, originariamente sviluppate per gli acceleratori di particelle, hanno già trovato impiego con successo nel settore dell’informatica quantistica, dimostrando di essere efficaci nell’estensione della “vita” dei qubit (o quantum bit, l’unità di misura fondamentale dell’informazione nel campo dell’informatica quantistica).
Il Centro SQMS, inoltre, svilupperà nuovi sensori quantistici, che potrebbero portare alla scoperta della natura della materia oscura e di altre particelle subatomiche attualmente sfuggenti negli studi attuali.
Nell’ambito del progetto, l’INFN realizzerà nei suoi Laboratori Nazionali del Gran Sasso un laboratorio per i test dei qubit in ambiente a bassissima radioattività.
I progressi nell’informatica quantistica potrebbero portare a delle vere e proprie rivoluzioni nella fisica delle particelle, ed anche in altri campi, tra cui: la biologia, la medicina, l’energia, la finanza, ed anche la sicurezza.
Nicola Scardina
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